L’arrampicata è stata sempre considerata materia per fanatici dell’adrenalina, ma di recente ha conquistato il grande pubblico. Un numero sempre crescente di persone in cerca di nuove esperienze e di avventure a contatto con la natura prova l’ebbrezza della parete nei centri per l’arrampicata sportiva presenti in tutto il paese. Il British Mountaineering Council (BMC) stima che salgano in parete almeno 5 milioni di persone ogni anno, nel Regno Unito.
Scopri di più sulle sfide fisiche e mentali offerte dall’arrampicata, su come iniziare e sulle capacità che è in grado di sviluppare. (Article by NHS Choices, translated under kind permission in writing; click here to read the original source)
Cos’è l’arrampicata?
In origine, veniva usata da scalatori esperti per allenarsi in vista di spedizioni particolarmente difficili; a partire dagli anni ’80, si è trasformata di diritto in un’attività di svago popolare in tutto il mondo, praticata sia al coperto che in ambiente naturale, in varie specialità:
- bouldering: un tipo di arrampicata senza imbragatura su altezze molto limitate, spesso con materassi di sicurezza alla base della parete;
- arrampicata sportiva: su pareti di roccia su cui sono fissate viti ad occhiello perché il climber possa agganciarsi;
- arrampicata in solitaria: da soli, e generalmente senza imbragatura;
- arrampicata tradizionale o “trad” climbing: arrampicata su pareti non tracciate utilizzando solo la propria attrezzatura di sicurezza;
- arrampicata su ghiaccio: arrampicata su pareti ricoperte di ghiaccio e cascate ghiacciate.
Chi può praticare l’arrampicata?
Praticamente chiunque. A livello iniziale, è indicato per ogni età, forma fisica e capacità motorie, anche in casi di menomazioni mentali e fisiche. Esistono corsi per bambini a partire dai cinque anni e non è così raro trovare buoni climber che si avvicinano agli ottanta.
A dispetto della sua immagine di sport atletico, non serve essere super allenati per arrampicare; una buona tecnica è più importante della forza fisica, anche se più ci si allena e più migliorano sia la forza che lo stato di forma. In parete, un buon gioco di gambe, un buon controllo del corpo e una buona capacità di risolvere i problemi sono sicuramente più efficaci della forza bruta. Molti centri per l’arrampicata dispongono di istruttori specializzati nella riabilitazione, in grado di lavorare con qualsiasi tipo di disabilità mentale o fisica.
Quali muscoli vengono allenati?
L’arrampicata coinvolge molti gruppi muscolari, sia della parte superiore del corpo che di quella inferiore. I muscoli della schiena, gli addominali e i muscoli delle gambe vengono sollecitati alla stessa stregua di dita, spalle e braccia. Arrampicare con regolarità migliora sia la resistenza che la forza muscolare; tutte le posizioni e i movimenti di allungamento per raggiungere le prese, inoltre, allenano la flessibilità e l’agilità.
Quali capacità vengono sviluppate?
Ogni “via” sulla parete da arrampicare è come un puzzle, che richiede pazienza, organizzazione e capacità di analisi per essere completata. I principianti, di solito, decidono cosa fare mentre si arrampicano; con l’esperienza, invece, imparano a visualizzare la via migliore e a individuare i passaggi difficili prima di salire in parete.
Se praticata con regolarità, nel tempo l’arrampicata aiuta a sviluppare la capacità di concentrazione, la determinazione e la predisposizione a risolvere i problemi. Man mano che si fanno progressi, diventa naturale tentare obiettivi più ambiziosi e provare pareti più difficili o l’arrampicata all’aperto.
Il numero di obiettivi che ci si può prefissare è illimitato; fissarli e raggiungerli produce un enorme senso di realizzazione, che finisce per migliorare l’autostima anche nella vita quotidiana.
Benché l’arrampicata sia, da un certo punto di vista, un’attività individuale, ha anche una componente sociale molto importante, dal momento che non si è mai soli (o, almeno, non si dovrebbe mai esserlo). Ci saranno sempre un gruppo di amici, compagni di scuola, colleghi o familiari, quando si arrampica; e la tendenza è di sviluppare forti legami di amicizia con i compagni di arrampicata, a causa della necessaria fiducia reciproca che richiede e della condivisione di sfide ed esperienze comuni.
Arrampicata e Disprassia
Pur mancando conferme scientifiche, sembra che l’arrampicata sia utile per la Disprassia (un disturbo della coordinazione motoria) perché si svolge in un ambiente stabile (soprattutto quando si utilizzano pareti già predisposte) ed è sufficiente scegliere i movimenti più adatti alla situazione proposta.
La Dyspraxia Foundation spiega che chi è affetto da questo disturbo ha spesso difficoltà a programmare i propri movimenti, cosa che rende piuttosto difficile adattarli e riorganizzarli in situazioni che cambiano continuamente, come ad esempio negli sport di squadra (come il calcio).
Arrampicare è un ottimo esercizio per la forza e la coordinazione degli arti superiori, abilità che spesso sono carenti nei disprattici e che compromettono quelle motorie più complesse come usare un coltello, scrivere e così via. L’arrampicata, inoltre, può essere praticata secondo le proprie esigenze, e non è subordinata a quelle degli altri membri del gruppo; questo è un aspetto molto positivo per chi soffre di Disprassia, che arriva spesso stremato al termine della sua giornata o della sua settimana a causa dello sforzo continuo di rispondere alle richieste della vita quotidiana.
L’arrampicata è anche un’attività di tipo sociale, dal momento che va praticata in coppia. Un’ottima cosa per il disprattico che comunica e socializza con fatica in gruppi più ampi, per via dei suoi problemi fisici e, in qualche caso, dei tempi molto lunghi di elaborazione o di vere e proprie difficoltà di comunicazione.
Arrampicata e salute mentale
È ormai dimostrato che qualsiasi tipo di attività fisica presenta benefici per i disturbi depressivi. Alcuni scienziati sostengono che una vita attiva aiuti a migliorare il benessere perché migliora la fiducia in se stessi, l’autocontrollo, e la capacità di rispondere alle sfide.
È stata sicuramente questa l’esperienza di Jake McManus, 41 anni, che ha sofferto di depressione per tutta la vita; secondo la sua testimonianza, l’arrampicata l’ha aiutato a gestire meglio la sua situazione ed a vivere una vita quasi normale.
“Quando arrampichi, vivi nel presente, sei completamente concentrato sul tuo obiettivo, e la tua mente è libera da ogni altro pensiero”, dice Jack. “Si tratta di un’evasione meravigliosa”. Oltre al senso di realizzazione ottenuto grazie all’arrampicata, la disciplina sportiva gli ha anche insegnato a non temere le sconfitte. “Nell’arrampicata, le sconfitte sono la strada per migliorare”, continua. “C’erano giorni, quando ero in depressione, in cui avevo paura di uscire di casa”.
L’arrampicata ha creato una dinamica nuova per Jake, forti amicizie, avventure e viaggi, vita sana e ottimismo. In qualche modo, si può dire che l’arrampicata è diventata la “roccia” di Jack, una base solida su cui ha ricostruito la sua vita. Jack McManus ha fondato Climb Out, per condividere la sua avventura e aiutare altri a uscire all’aperto e “sormontare” i propri problemi.
E se ho paura dell’altezza?
“E’ naturale avere paura dell’altezza”, dichiara Tina Gardner del BMC. “L’istinto ci avverte che cadere da molto in alto può essere pericoloso. Assecondare questa paura ci salva la vita”. Passare in rassegna tutte le attrezzature di sicurezza prima di arrampicare, secondo lei, è un buon modo per rassicurare un climber nervoso, controllando ad esempio che il nodo della sicura sia stretto in modo corretto. La Gardner sostiene che più si arrampica, più fiducia nei propri mezzi si acquisisce. “L’obiettivo non è perdere completamente la paura”, continua. “Col tempo, i climber imparano semplicemente a gestirla”.
L’arrampicata è sicura?
L’arrampicata è sicura nella misura in cui ciascuno decide che lo sia. Ci sono vari stili e livelli; dipende soprattutto dalla scelta individuale e dall’esperienza. È piuttosto difficile avere un infortunio arrampicando su una parete artificiale al coperto, con qualcuno, sotto di te, che si occupa della corda di sicurezza.
Alcuni ricercatori tedeschi hanno rilevato che l’incidenza di infortuni nell’arrampicata è inferiore a quella di molti sport piuttosto diffusi, come il basket, la vela o il calcio. L’arrampicata indoor ha il numero più basso di infortuni per 1000 ore di partecipazione, paragonato a quello di tutti gli altri sport presi in esame, secondo uno studio del 2010 pubblicato dal Journal of Sports Medicine.
Come si può iniziare?
È frequente che ci si avvicini all’arrampicata su pareti artificiali, spinti da un amico che è già coinvolto nell’attività. In molti centri per l’arrampicata vengono offerti corsi introduttivi per varie fasce d’età, in cui viene messa a disposizione tutta l’attrezzatura necessaria, comprese le scarpette e l’imbragatura. È possibile cercare il centro più vicino sul sito BMC.
Iscriversi a un club di arrampicata è un altro modo molto comune di avvicinarsi alla disciplina, e presenta il vantaggio di garantire un bel gruppo di potenziali compagni di arrampicata. Per trovare un compagno o incontrarne di nuovi nella propria zona esiste anche Climbbuddy.
Prima o poi, nascerà l’esigenza di provare l’arrampicata all’aperto e mettere le mani su una vera roccia o una vera parete; il BMC ha pubblicato il Climbing Outside booklet (PDF, 2,1Mb) per i climber che esordiscono all’aperto. Per iniziare ad arrampicare all’aperto, in ogni caso, è necessario farsi accompagnare da un istruttore/un’istruttrice specializzato/a.
Una guida per principianti è disponibile da scaricare sul sito del BMC (Young people: climbing, hill walking and mountaineering).
Qual è l’equipaggiamento necessario?
Per arrampicare in palestra, l’unica cosa che occorre davvero sono le scarpette da arrampicata (anche se alcuni centri le mettono a disposizione) e abbigliamento comodo, che non limiti i movimenti. L’attrezzatura tecnica (scarpette comprese) si può di solito noleggiare sul posto. È probabile che continuando ad arrampicare, si senta la necessità di avere scarpette, imbragatura, sacchetto per la magnesite, attacchi e moschettoni propri. Meglio chiedere consiglio a un esperto prima di correre a fare acquisti sconsiderati.
(Traduzione di Silvia Di Profio. Articolo revisionato da NHS Choises il 19/09/2014)