Andreste al cinema fidandovi solo del titolo del film? Probabilmente no; una rapida occhiata al genere è sufficiente di solito a risparmiarvi una serata noiosa o terrificante. È quello che manca, secondo Dean Burnett, alla divulgazione scientifica. Da brillante pragmatico della comunicazione, propone allora tredici etichette per altrettanti “generi” di articolo scientifico (e pseudoscientifico). Apporle obbligatoriamente accanto al titolo potrebbe essere una soluzione al dilagare di bufale e un enorme risparmio di tempo per i poveri appassionati ma non addetti ai lavori.
La traduzione integrale, per gentile concessione dell’autore (Icons by Barry Welch. Click HERE to read the original article).
ATTENZIONE: ESTRAPOLAZIONI SELVAGGE
Un sistema di classificazione per l’informazione scientifica
L’informazione scientifica sta diventando sempre più popolare, ma visto che si scrive così tanto su così tanti argomenti, può rivelarsi complicato per gli appassionati di scienza inesperti capire davvero ciò che stanno leggendo e riuscire a interpretarlo. Un semplice sistema di classificazione potrebbe essere la soluzione.
L’informazione e le pubblicazioni di carattere scientifico stanno guadagnando popolarità. Un numero sempre maggiore di persone sembra interessarsi alla scienza, e questa è un’ottima cosa. Ma la scienza è un pianeta sterminato, fatto di molte discipline diverse, ognuna delle quali può addentrarsi in dettagli piuttosto minuziosi. È ovvio che ci sia moltissimo di cui parlare e che possa essere scoraggiante per i nuovi adepti; per questo è importante scrivere bene di scienza. Ma la scienza e tutto quanto si scrive su di essa è il risultato di un lavoro umano e ben di rado l’essere umano è razionale al 100%. Entrare nel mondo della scienza significa quindi addentrarsi in anni/decenni/secoli di dispute, controversie, mentalità inconsuete, giochi di potere, strumentalizzazioni politiche e innumerevoli altre questioni individuabili negli articoli scientifici, che possono confondere l’ignaro lettore. Cosa si può fare?
Una delle possibilità è adottare un approccio simile a quello usato dal cinema. Ogni nuovo film in uscita viene classificato in base al genere, in modo che il potenziale spettatore sia informato in anticipo sul tipo di contenuti che può aspettarsi anche senza conoscere la trama, e sia in qualche modo preparato. Questo genere di classificazioni è accompagnato di solito da una breve spiegazione del tipo “contiene scene violente”. Non sarebbe utile applicare qualcosa del genere agli articoli scientifici, per fornire qualche indicazione in più agli inesperti su cosa stanno per leggere?
Ecco quindi un potenziale sistema di classificazione per i testi scientifici. Va detto che il sistema risulta un tantino più complesso e, a differenza dei film, a un singolo testo possono corrispondere più di una classificazione. È proprio della scienza, essere così poco… certa.
(Clausola liberatoria: non si tratta di una polemica rivolta ad altri autori scientifici, ma, anzi, le stesse osservazioni enunciate in questo articolo valgono senz’altro anche per i post di questo blog, passati e sicuramente anche futuri)
ARTICOLO DI PARTE
Contiene rivendicazioni scientifiche dell’autore su un argomento specifico
A volte ci s’imbatte in un articolo o in un post riguardante argomenti, per quanto si sa, ragionevolmente comprovati. L’efficacia degli ansiolitici SSRI, la teoria delle stringhe, le origini dell’evoluzione dell’umanità, cose di questo genere, insomma. Ma il punto non è quanto sia accreditato il contenuto. State certi che ci sarà qualcuno da qualche parte che non è d’accordo. Se poi il dissenso è legato a un qualsiasi tipo di interesse, questo qualcuno non perderà occasione per fare rivendicazioni, per esempio scrivendo articoli sull’argomento.
Spesso questo tipo di approccio è del tutto lecito; molte affermazioni che la gente considera basate su solidi princìpi in realtà non lo sono, indipendentemente da quanto siano importanti. Pensiamo alle politiche antidroga del governo, tanto per fare un esempio. Ma in qualche caso l’autore dell’articolo perde la propria obiettività o la propria efficacia e alla fine si ha l’impressione di leggere lo sfogo di un invasato (anche se in modo sorprendentemente articolato).
ARTICOLO PROMOZIONALE (o PROMO)
Autore che promuove il proprio lavoro: opinioni da prendere con le pinze
Il Promo è simile all’Articolo di parte. Chi scrive è interessato a un argomento che gli sta a cuore, ma, diversamente dall’Articolo di parte, si tratta di un tentativo di richiamare l’attenzione su qualcosa che l’autore ritiene importante e non abbastanza conosciuto o trattato, e l’articolo ha proprio lo scopo di colmare questa lacuna.
Le motivazioni possono essere molte, e più o meno nobili. L’autore potrebbe essere sinceramente convinto che una questione importante venga trascurata a scapito del bene comune; oppure potrebbe trattarsi di un’idea o di una formulazione che l’autore vuole rendere pubblica; o ancora che rappresenta per lui un profitto di qualche tipo e viene quindi promossa per interessi personali. Come per l’Articolo di parte, è frequente trovare molti scritti sullo stesso argomento ad opera degli autori del tipo Promo.
ESTRAPOLAZIONI SELVAGGE
Articolo che ha poco a che fare con la ricerca vera e propria
La maggior parte degli esperimenti scientifici sono decisamente specifici (ad esempio che effetto produce una specifica proteina in uno specifico batterio). Per i media, però, è di vitale importanza che il lancio di una scoperta o di una notizia catturi la maggiore attenzione possibile e questo risultato viene spesso ottenuto dando rilievo alle conseguenze che potrebbero interessare il lettore. Succede così che uno studio sull’alimentazione dei topi in gravidanza diventa inaspettatamente un pezzo allarmistico su neo-mamme che mettono a rischio la vita dei propri bambini. O che, allo stesso modo, un piccolo studio che rileva un leggero potenziale cancerogeno in vitro si trasforma in “Questa cosa provoca il cancro!”
È più probabile trovare articoli di questo tipo nella stampa convenzionale, che ignora “il piccolo evento effettivamente accaduto” per focalizzare l’attenzione sul “grande evento che potrebbe accadere!”
TITOLO PROVOCATORIO
Il contenuto può non corrispondere al titolo. Moderare di conseguenza le aspettative o prepararsi a una delusione
Il genere Titolo Provocatorio ha un approccio simile a Estrapolazioni Selvagge, ma ha un ambito più ristretto. Si tratta allo stesso modo di un articolo convenzionale mirato ad attirare l’attenzione e raggiunge lo scopo grazie a un titolo d’impatto ma che non ha necessariamente un nesso con il contenuto. Il titolo potrebbe basarsi su un commento casuale di qualcuno coinvolto nello studio, che di norma viene citato verso la fine dell’articolo per “giustificarlo”. In generale, comunque, c’è una sostanziale discrepanza tra l’intestazione dell’articolo e il suo contenuto, per cui può capitare di iniziare a leggere di uno studio su nuove mutazioni osservate in un virus conosciuto quando il titolo prometteva “Scoperta una malattia mortale che può sterminare l’umanità!”
IMPENETRABILE
Articolo non verificato da esperti di comunicazione
Comunicare tra scienziati è cosa totalmente diversa dal comunicare la scienza ai non addetti ai lavori. Quest’ultima capacità costituisce un vero e proprio settore di studio. La maggior parte degli scienziati si concentra sulla propria ricerca, più che sul modo di raccontarla alla gente. È perfettamente lecito, ed è per questo, in fondo, che vengono pagati. Ma le circostanze possono portare scienziati di rilievo a dover scrivere articoli di pubblico consumo (come capita ad esempio quando si trovano ad essere i maggiori esperti riconosciuti di un settore di particolare interesse). Quali che siano le ragioni, ci ritroviamo con un articolo scritto da un luminare senza alcuna esperienza di divulgazione, farcito di espressioni gergali, termini inconsueti, spiegazioni dettagliate e via dicendo. Non è che la forma sia “sbagliata”, ma si tratta di una lettura non proprio facile. La tentazione di usare Google translator potrebbe essere forte.
DISINFORMATO
Articolo privo di validazioni scientifiche. Può contenere logiche aberranti
Al polo opposto dell’Articolo Impenetrabile, quello Disinformato viene pubblicato senza che nessuno, in possesso di reali competenze scientifiche, lo abbia validato. Una testata convenzionale potrebbe decidere di occuparsi di un argomento scientifico di grande attualità (o potenzialmente tale), ma senza disporre di esperti nel proprio staff (la scienza è così poco popolare che lo scenario è del tutto verosimile).
In buona sostanza, l’articolo risulta scritto da qualcuno che non sa davvero di cosa stia parlando. E, di solito, è piuttosto evidente.
PAR CONDICIO FORZATA
Articolo dalla credibilità stiracchiata nel tentativo di restare imparziale
Il pezzo Par Condicio Forzata può originare da buone intenzioni, ma è potenzialmente più nocivo di quello Disinformato. Può darsi che l’autore sia consapevole dell’importanza di un’argomentazione scientifica, ma sicuramente sa che esistono detrattori che ne contestano i contenuti. L’autore, però, o non possiede conoscenze sufficienti per giudicare la validità di ciascuna posizione, oppure non è capace di gestire le inevitabili critiche che scatenerebbe screditando i detrattori.
Il risultato è che alle posizioni dei detrattori viene attribuita la stessa credibilità delle rivendicazioni di chi sostiene la causa, nonostante ai primi manchi qualsiasi prova reale. Può trattarsi di una lettura piuttosto fastidiosa, soprattutto perché, in chiusura, nessuna posizione critica viene presa sui punti di vista delle due fazioni opposte, creando un effetto frustrante.
NOTIZIE RISCALDATE
Comunicato stampa rimaneggiato: può contenere linguaggio commerciale esplicito
Molte organizzazioni o istituti desiderano attirare l’attenzione dei media sulla loro ultima scoperta o sul loro ultimo prodotto, così inviano comunicati stampa alle agenzie di comunicazione più importanti. Il comunicato ha lo scopo di evidenziare l’importanza di ciò che cercano di promuovere, ma difficilmente si tratta di un testo imparziale ed esauriente sull’argomento di interesse.
Purtroppo, molte delle principali agenzie pubblicheranno il comunicato così com’è, facendolo sembrare una vera “scoperta” scientifica, invece che un comunicato promozionale scritto da chi ne trae profitti. Potete di solito riconoscere questo genere di articoli dal testo, che è sostanzialmente identico in tutti i lanci che se ne occupano.
CALZASCARPE
Contiene tentativi brutali di inserire la scienza in argomenti di attualità e associazioni di idee inconsistenti
Quando un autore vuole scrivere qualcosa su un particolare ambito scientifico ma non sa bene come interessare il pubblico, un approccio piuttosto diffuso è quello di discuterne trasportandolo in un contesto molto popolare o di grande attualità.
Si tratta di un espediente assolutamente valido ed efficace, dal momento che c’è ben poco da spiegare con la scienza nel contenuto dell’articolo. La cosa, però, può degenerare, fino al punto di inserire a forza argomenti scientifici in materie che nulla hanno a che fare con la scienza; il risultato finale è qualcosa di sconcertante e ai limiti del grottesco, al pari di certi spot pubblicitari, come quello in cui le donne raggiungono l’orgasmo usando una marca particolare di shampoo.
PATERNALISTICO
Scritto da scienziati con tendenze paternalistiche (che la fanno scendere un po’ dall’alto…)
Gli scritti scientifici sono un po’ difficili da rendere. Si vorrebbe essere accurati e dettagliati, ma quando si scrive per non addetti ai lavori e quindi per persone che non hanno padronanza della terminologia o dell’esperienza necessarie, è indispensabile usare un linguaggio chiaro e decifrabile. Purtroppo, qualche persona di scienza interpreta questa regola come “chi mi legge è un bambino con intelligenza inferiore alla media” e finisce per produrre un articolo destinato a lettori privi di qualsiasi gusto letterario e a rischio di forte turbamento ogni qualvolta incontrino una parola incomprensibile.
Non si può dire che l’articolo sia “sbagliato”; è solo che risulta davvero irritante da leggere, allo stesso modo di una persona seccante che tenta di spiegarvi perché vi sbagliate su un film che vi è piaciuto.
SETTARISTICO
L’articolo usa termini scientifici ma non lo è. Contiene esempi di falsi principi
Alcuni articoli si presentano esattamente come quelli scientifici, ma non lo sono. Temi come le medicine alternative, le campagne anti-vaccinazione, la negazione dei cambiamenti climatici e altre cose di questo tipo hanno l’ambizione di essere considerati come posizioni scientifiche credibili, ma senza le evidenze del caso; uno degli approcci possibili è quello di parlare il linguaggio della scienza ufficiale ed è in questi casi che possono comparire articoli che sembrano a tutti gli effetti scientifici.
Questi articoli contengono termini complessi (uno dei più usati è “quantum”), scelgono un tono neutrale, forniscono grafici e immagini, citazioni da “ricercatori”, ma basta approfondire un po’ per rendersi conto che si tratta solo di facciata, come Hannibal Lecter nei suoi panni di guardia insospettabile (solo un po’ meno raccapricciante).
ARGOMENTI DI NICCHIA
Contiene trattazione di argomenti di cui probabilmente non sapete nulla o che non potrebbero interessarvi di meno
Ricca di argomenti com’è, la scienza coinvolge centinaia di comunità differenti; è inevitabile che alcuni temi risultino particolarmente importanti per alcune di loro. Chi si interessa particolarmente a un argomento se ne occuperà in profondità e sfrutterà ogni occasione per metterlo in luce o per parlarne, soprattutto se esistono opinioni avverse nello stesso campo. Da qui può partire una sequenza interminabile di articoli e scritti che presentano posizioni, soluzioni e discussioni e analisi sul tema.
Qualora un lettore casuale, completamente estraneo all’argomento, s’imbatta in un articolo del genere, potrebbe restarne del tutto indifferente. I termini poco comuni e le questioni sollevate su un tema trattato come assolutamente cruciale, lasciano puntualmente il lettore del tutto smarrito, allo stesso modo di un turista che si avventura su temi scottanti in un bar di provincia. Leggetelo a vostro rischio e pericolo.
PRESENTAZIONE DI UN LIBRO
Chi scrive vi propone l’acquisto di un nuovo libro
L’autore dell’articolo ha scritto un libro; quello che leggerete ha lo scopo di convincervi a comprare e leggere il libro.
Fin qui niente di male; scrivere un libro comporta un notevole dispendio di tempo e di energie ed è naturale che l’autore voglia promuoverlo. Nel caso di autori di scienza, inoltre, la pubblicazione di un libro offre maggiore visibilità e libertà di azione per sviluppare un argomento importante, di cui potranno solo accennare nell’articolo di presentazione.
A volte si va un po’ oltre e si sconfina in terreno minato. Può capitare che l’autore si metta a rimasticare vecchie argomentazioni, fomenti inutili polemiche o prenda, su queste, posizioni ambigue, al solo scopo di attirare l’attenzione sul suo libro. Senza fare nomi, naturalmente….ahemm.
RASSEGNA DI LINK
Contiene soprattutto link ad altri articoli. Poco o nessun contenuto di natura accademica
Un Link Fest non è un vero e proprio articolo, è qualcosa di più simile a un portale di accesso ad altri articoli. L’autore ha individuato un certo numero di testi che ritiene degni di attenzione e vuole farne parte i suoi lettori abituali.
Non c’è niente di sbagliato, ma se pensavate di impiegare dieci minuti a leggere tutti gli articoli linkati, vedrete che ci vorranno almeno un paio d’ore.